TEREX 2010

L’esercitazione internazionale TEREX 2010 è passata, ormai da un mese, e ha lasciato molti ricordi e molte foto, ma soprattutto ha creato uno spirito di collaborazione fra i partecipanti, rinsaldando amicizie e creandone di nuove, che rafforza la convinzione che questa attività va ben oltre il microfono el’antenna.
Questa esperienza ha dato modo di riflettere sulla preparazione del nostro gruppo, sull’organizzazione dell’Associazione (soprattutto nei confronti del Dipartimento e delle altre istituzioni locali, prima fra tutte la Regione Toscana) e sui materiali effettivamente necessari, nella forma oltre che nella sostanza



Le tre squadre del primo intervento del giovedì al gran completo.

in piedi: Sergio IZ5EKW, John I5YDO, Mauro IW5CWA

seduti: Stefano IW5DPF, Dante IK5ASN, Giorgio IK5IVO

 


Abbiamo previsto un incontro con tutti gli OM attivi in ARI-RE Scandicci per un briefing sull’argomento e per la presentazione di una serie di serate per armonizzare tecnica e metodologia di gestione delle comunicazioni e per far predisporre tutti, nel proprio shack, a gestire le comunicazioni necessarie alle attività ARI-RE.

Lo sforzo per affrontare questa esercitazione è stato molto alto, sia da parte della Sezione (economicamente e logisticamente), con l’acquisto delle divise ARI-RE ma anche per tutti gli om impegnati in ARI-RE per aver generosamente contribuito alla dotazione del loro status di Volontario.



In piedi: Mauro IW5CWA, Antonello IZ5ENZ

a sedere: Carlo IK2DFO, Sergio IZ5EKW, Marcello IZ5EBD e Mario IZ5ILC (squadra di supporto dal sabato), Giorgio IK5IVO

 


Ringrazio tutti i Soci aderenti all’ARI-RE per essersi dimostrati uniti in questo ulteriore passo importante, un ringraziamento ulteriore ai partecipanti all’esercitazione TEREX 2010 (vedi foto) che hanno dato un contributo importante alla buona riuscita della manifestazione.

Vorrei concludere, visto che siamo alla fine di un anno difficile per molti se non per tutti, permettendomi di sottolineare ancora una volta quanto sia importante un lavoro di coordinamento ARI più stretto e impegnato di quanto fatto fino ad ora. Coordinandoci si possono suddividere le attività e i compiti e fare, in molti, più di quanto possano fare quei pochi che si prodigano, spesso con impalpabile successo.

Esorto tutti i livelli associativi, proprio per il momento storico che l’Associazione vive, a non stare a guardare e neanche a continuare a fare… ma a fare qualcosa di più, che possa trascinare anche altri a fare qualcosa di importante per noi radioamatori e, nel caso dell’ARI-RE, anche per la società civile.